04 agosto 2011

Astrologia e alchimia

Il Centro Studi La Runa ha il piacere di pubblicare sul suo sito il primo capitolo de La Resurrezione dell’Eroe (Settimo Sigillo), intensa operetta ermetica di don Miguel Serrano, tradotta e curata in Italia dal prof. Nicola Oliva. I riferimenti profondi del libro, non semplicemente politici, ma cosmologici e misterici, rendono fondamentale la lettura del libro in questo momento storico. Il primo capitolo inquadra tutta la materia con un riferimento al succedersi delle ere nel Grande Anno Zodiacale. Come si sa, noi viviamo agli sgoccioli dell’Età dei Pesci e ci apprestiamo ad entrare in una nuova Era – quella dell’Acquario – dalla quale si attende una nuova rivelazione spirituale, e si spera anche una rinascita umana. L’Età dei Pesci ha visto l’affermarsi del cristianesimo, peraltro in una sua interpretazione confusa e distorta.
L’età dell’Acquario richiede un maggior senso di coscienza individuale: nel cuore dell’uomo nobile dovrà trovarsi l’“ubi consistam”, per non lasciarsi travolgere dalle acque del divenire terreno. Se l’immagine del Sacrificio del Toro segnò il passaggio dall’Età del Toro a quella dell’Ariete e se l’immagine del sacrificio dell’Agnello introdusse l’umanità all’Età dei Pesci, non ancora è chiara l’immagine archetipa che introdurrà all’Età dell’Acquario. Possiamo per ora lasciarla all’indeterminatezza, anche se è chiaro che forze antagoniste già ora si stanno preparando per affermarsi e imprimere il proprio sigillo agli anni a venire. È nostro auspicio che la vena aurea della spiritualità iperborea-atlantica-europea possa tornare alla luce e affermarsi nelle nuove generazioni, anche grazie all’opera ispirata – opera ermetica, non banalmente ideologica – di uomini come don Miguel Serrano.
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La mia vivenza è la seguente: l’astrologia e l’alchimia si riferiscono egualmente ad un dramma segreto. Ci stanno rivelando in simboli un grande mistero. Le Ere astrologiche sono un Giorno nell’Anno delle Ronde. E ciascuno di questi Giorni ci offre un’Elargizione archetipica. Il Toro, la religione solare del toro, l’Ariete, quella del montone, di Rama, del Padre come Agnello. Quella dei Pesci, il Pesce di Kristos, il Figlio Solare. Nella costellazione del Toro, la stella principale è Venere, essendo entrata nel sistema solare come una cometa, per restare fissa come una stella. Il suo
brillio rendeva visibili due corni luminosi, in modo che rappresentò il Toro del firmamento. Venere, la Verde, per gli egizi. Così l’adorazione del Toro è l’adorazione di Venere.
Platone ci racconta che i re di Atlantide sacrificavano il toro, vestendo abiti dai colori rituali e coperti con il berretto frigio, consegnato dagli Dei. Questo accadde quando nacque la religione ariano-persiano-atlantidea di Mithra, il sacrificante del toro. Il sacrificio dell’agnello si compie agli inizi dell’Età dei Pesci. Astrologia ed Alchimia –perché ciascun pianeta rappresenta un metallo determinato come simboli di un processo di trasmutazione, che ci porta a conoscere, mediante entrambe, l’esperienza di morte e di resurrezione di un Dio. Per meglio dire, la trasmutazione di un Eroe in più di un Dio.
Anche se volessimo spiegare con maggior chiarezza e con parole semplici queste cose, per la loro intrinseca natura, ciò non è possibile. Sono questi territori occulti, molto difficili da transitare con l’intelligenza razionale. I cicli astrologici non sono assolutamente serrati; gli Dei muoiono, ma resuscitano nel successivo ciclo con abiti distinti, trasmutati. Il toro, simbolo della luce nel Toro, muore in Ariete, sacrificato dall’Eroe Mithra, perché è passato a trasmutarsi nel suo opposto, simbolo dell’ombra, delle forze cieche di una Natura corrotta, come lo fu a suo tempo il Drago. E, così, Mithra e Sigfrido sono una stessa persona, in lotta contro le potenze oscure. Mithra uccide il toro, Sigfrido il Drago. Ed entrambi sono una rappresentazione del Sole, Helios, loro Padre.
Quanto di più sapevano gli antichi della storia degli uomini, rispetto agli “storici scientifici” attuali ed al loro irrisorio scientismo, si può vedere nel fatto che la loro Storia non era solo degli uomini, ma includeva anche gli Dei. Gli uomini e gli Dei. Dei che regredivano in uomini ed uomini che si convertivano in Dei. Animali che erano Dei –Dei con teste di animali-. Tutto l’Universo visibile è retto dai cicli delle costellazioni – che sono figure di animali-dei: leone, toro, ariete, ecc-.
Inevitabilmente, l’Età dell’Oro primigenia si corrompe e porta a quella del Ferro. Invariabilmente tutto ritornerà a cominciare. E così ab aeterno, nell’Eterno Ritorno.
Il Crepuscolo degli Dei terminerà con la Resurrezione degli Dei. Ecco l’Astrologia, il Ciclo dell’Astrologia. Il Demone dell’Eterno Ritorno dello Stesso, nel più grande come nel più piccolo. Il Regno del Demiurgo e dei suoi archetipi illusori. L’Impero di Maya, l’Illusione.

Miguel Serrano
   
[fonte: Centro Studi La Runa del 7 Agosto 2009]

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