30 giugno 2011

Tripoli bombardata, non cede

Un gruppo internazionale di ricercatori della Rete Voltaire è attualmente in Libia. Ha potuto visitare i luoghi dei bombardamenti. Con la fiducia delle autorità libiche, ha incontrato alcuni dei leader politici e della sicurezza, nonostante le condizioni di guerra. La loro conclusione è diametralmente opposta alle immagini trasmesse dalla stampa occidentale. Thierry Meyssan consegna le loro prime osservazioni.

Al centesimo giorno del bombardamento della Libia, la NATO ha annunciato il suo imminente successo. Tuttavia, gli obiettivi della guerra non sono chiaramente specificati, non è chiaro quale sarebbe il successo. Contemporaneamente, la Corte penale internazionale ha annunciato l’incriminazione del leader libico Muammar Gheddafi, del figlio Saif al-Islam e del capo dell’intelligence interna, Abdallah al-Sanoussi, per “crimini contro l’umanità“.

28 giugno 2011

Quegli «antenati» trattati da barbari che hanno fatto rinascere le nostre città

La polemica sul ruolo della dominazione longobarda su parte dell' Italia (tutto il Settentrione, tutta la Toscana, parte dell' Italia centrale, e aree della Campania e della stessa area interna apulo-calabro-lucana) era già nata nell' umanesimo, quando a quel popolo germano-orientale spettò - rispetto ai più fortunati franchi, e ancor più dei goti - la sorte di dover sostenere lo sgradito ruolo di «barbari invasori». Essa si aggravò attraverso l' erudizione settecentesca e quindi le passioni romantiche-risorgimentali. Già Alessandro Manzoni, in un suo saggio storico scritto in margine alla tragedia Adelchi, che nonostante il suo secolo e mezzo circa di stagionatura si legge ancora con profitto, precisava giudiziosamente molte cose a proposito di come fosse errata la prospettiva alla luce della quale i «barbari germanici» erano stati «oppressori» di quel popolo «italico» che pure egli stesso presentava come avvilito e nascosto tra gli atri muscosi e i fòri cadenti.

25 giugno 2011

Tempo Lineare e Tempo Ciclico

Uno dei sistemi filosofici introdotti dal pensiero monoteista giudeo-cristiano è quello del tempo liturgico lineare, in base al quale essi veneravano la creazione della Genesi, ricordando quel tempo durante i riti celebratori. Essi si fermavano alla mera commemorazione dell'evento storico, basandosi su una data precisa.
Le popolazioni politeiste, che esse chiamavano pagani, avevano una concezione ciclica del tempo, e durante i riti, essi attivamente rivivevano un certo evento o le gesta dell'antenato mitico, perse nella notte dei tempi, risalente alla fondazione del loro mondo, rinnovando ogni volta quell'ordine di energia.

La distruzione dell'identità maschile/femminile e ... omosessuale

Sono tanti i modi in cui gli esseri umani si rappresentano le contraddizioni che attraversano la loro esistenza, uno dei principali e di più lunga data si è costruito attorno alle differenze di carattere biologico, legate alla riproduzione del genere, sulla base delle quali si sono create delle differenze di carattere culturale e morale incentrate sul principio della complementarietà. Dico subito che non mi interessano, né in negativo, né in positivo le preferenze sessuali individuali, che appartengono alla sfera inviolabile della libertà individuale, non nego che una sessualità "deviante" possa arricchire l'esperienza umana, ma perché appunto possa essere "deviante" bisogna che ci siano delle identità maschili e femminili, mentre qui è in gioco la distruzione dell'identità tout court, anche di quella omosessuale.

Il crepuscolo di una classe dirigente

Molti pensano che siamo arrivati al crepuscolo del berlusconismo: con tristezza per alcuni, con sollievo per altri, divisi quasi in parti uguali.
Invequesto modo di ragionare rappresenta una inaccettabile semplificazione della questione oggi posta sul tappeto dalle complesse - e decisamente anomale - dinamiche interne ed esterne della società italiana.
Quello che è giunto al crepuscolo non è solo il berlusconismo, versione aggiornata e corretta del craxismo degli ultimi anni della cosiddetta “prima Repubblica”, vale a dire un sistema di potere e di affari che, dietro una verniciatura populista, tutela smaccatamente gli interessi di piccole ma fortissime lobbies finanziarie.

18 giugno 2011

I Signori del Mondo

Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche. Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui l’ha scritta, ma penso sia giusto per etica professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando nel mondo.

Chi controlla il mondo oggi
La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i “Bilderbergers”. Così sono chiamati i membri del Gruppo...

16 giugno 2011

Con l'alibi della democrazia

Il mondo in cui viviamo, ci sentiamo ripetere un po' in tutte le sedi da un abbondante paio di decenni, ha oltrepassatoto l'epoca delle infatuazioni ideologiche e dei pregiudizi che a lungo ne erano derivati. Una volta lacerato il velo d'ignoranza che quei condizionamenti avevano tessuto, ci troveremmo dunque a dover fare i conti con le cose nude e crude e, congedate le astratte diatribe, saremmo obbligati a muoverci, finalmente, sul terreno della prassi. Le opinioni pubbliche, si dice con crescente frequenza, esigono risposte concrete a problemi reali. Gli eterei dibattiti sui modelli ideali di società, sui traguardi luminosi dell'umanità e sulle presunte incarnazioni del Paradiso in terra che hanno ubriacato le folle del ventesimo secolo sarebbero diventati relitti da museo, passatempi per sparute conventicole incapaci di prendere la misura dei tempi nuovi.

10 giugno 2011

Lo sport e il feticismo del primato

Si riparla di sport: scandali, tifosi frementi, sponsor rivali, come sempre, discorsi politici. Colgono l’essenziale?
Non tutte le attività fisiche, le forme di «vita sana» o esercizio sono sport; non ogni sport è agonismo. La cultura europea ha sempre dato alla competizione sportiva un ruolo centrale. Dalla prima antichità, motivazione essenziale della competizione, retta dal principio agonistico, è la gloria di battere i concorrenti, indissociabile da ciò che gli Antichi chiamavano «prezzo della vittoria». In greco antico, il premio di una gara è athlon, sostantivo neutro associato al maschile athlos, «prova» (le «fatiche» d’Ercole sono dette anche athloi), da cui deriva il lessico dell’«atletismo».
Anche se talora la guerra è stata considerata come lo sport (e se lo sport è servito per addestrare alla guerra), la gara non è atto di guerra.

07 giugno 2011

Restituire al popolo la proprietà della moneta

Il 14 maggio 2011 è nato il Comitato per la presentazione della legge d’iniziativa popolare per il ritorno al popolo della proprietà della moneta. L’iniziativa è stata lanciata dal monetarista Savino Frigiola che ha ripreso le tematiche che erano state sollevate a suo tempo dal professor Giacinto Auriti dell’Università di Teramo.  Tematiche che la crisi finanziaria internazionale, il ruolo dell’euro come moneta “virtuale” rendono quanto mai attuali.
A giudizio di Frigiola, il perdurare della crisi economica ed occupazionale spinge inesorabilmente a far comprendere ai lavoratori ed ai datori di lavoro la necessità di recuperare la perduta sovranità monetaria nazionale. In economia la moneta ha la stessa funzione fisiologica dell’acqua nell’organismo umano. Di conseguenza entrambe debbono essere pubbliche poiché svolgono la funzione di pubblica utilità.

02 giugno 2011

Il ritorno alla terra

Negli ultimi due secoli, l’uomo industriale ha messo in atto una scontata ma controproducente strategia di sopravvivenza: l’abbondanza. Di qualunque cosa avesse bisogno, il trucco era cercare di ottenere sempre di più: una posizione sociale più elevata, una maggiore quantità di beni, di denaro o di informazioni. E senza mai accontentarsi, cercare ancora e ancora, tanto da raggiungere il paradosso: oggi viviamo nell’eccesso. Nell'evidenza della crisi culturale in un'epoca di transizione, è giunto il momento di cambiare, di mutare il paradigma.
I segnali d’allarme sono ovunque: l’individualismo e la solitudine sociale, la precarietà lavorativa ed emotiva, la crisi economica e quella ecologica. Ecco perché si deve iniziare a sviluppare un senso di appagamento per quello che già si possiede, uno stile di vita sobrio ed equilibrato, in netto contrasto con una cultura consumistica che spinge ad avere sempre nuovi bisogni sociali e materiali.

01 giugno 2011

Cospirazione Globale

Che la globalizzazione sia il risultato di un piano accuratamente studiato a tavolino non è certo un mistero, almeno per chi sia disposto a togliere le fette di salame dagli occhi!
Tuttavia le teorie del complotto non sono mai riuscite a convincere fino in fondo. Le interpretazioni complottiste sono nate nell’ambiente del cattolicesimo controrivoluzionario e sono state utilizzate dalla propaganda nazifascista, per questo tali teorie vengono generalmente screditate in quanto associate al fanatismo religioso o ideologico.
Eppure l’analisi del mondialismo e della sua genesi storica porta necessariamente alla tesi complottista, anche se il fenomeno viene osservato da un punto di vista assolutamente laico e non politicizzato.

La resa dei conti

La breccia di Piasapia a Milano è diventata una voragine che ha inghiottito i consensi di Letizia Moratti, martire del Partito delle Libertà. A Napoli Giggino o’ pazz ha sbancato il "casino partenopeo" e si innalzato al livello di San Gennaro. Di fatti, solo un matto senza contatto con la realtà o un santo con virtù miracolistiche può pensare di liberare i napoletani dal male della spazzatura ricorrendo alla differenziata. Forse la spazzatura non brucerà ma i suoi giuramenti da magistrato finiranno inceneriti. Mi sia dunque consentito di dubitare della bontà di questo duplice rovesciamento amministrativo che a sinistra definiscono una rinascita e a destra una piaga. Se prima le cose non andavano bene, ed è inutile negarlo, adesso potranno anche peggiorare perché chi ha vinto "vanta" un pessimo curriculum professionale e nessuna esperienza di gestione della cosa pubblica locale.